Per un trancio di libri: Matteo Ferrario "Dammi tutto il tuo male"



Matteo Ferrario è architetto, giornalista e traduttore. Ha pubblicato racconti su riviste letterarie e antologie.
E' stato ospite a L'Orablù, durante la prima edizione della rassegna "Per un trancio di libri" sia come autore di romanzi noir, con "Buia" (Fernandel, 2014) e "Il mostro dell'hinterland" (Fernandel, 2015), sia per raccontarci la sua esperienza con il progetto "Biblioteca vivente. Narrazioni fuori e dentro il carcere" (Altreconomia edizioni, 2016). 

Matteo è tornato a trovarci con il primo romanzo italiano pubblicato da Harper Collins "Dammi tutto il tuo male", una storia che parla di un amore capace di portare ad estreme conseguenze.

"Sono un padre e un assassino, e dopo tanti anni non ho ancora capito se devo essere grato a Barbara oppure odiarla, perché senza di lei non mi sarei scoperto capace di nessuna delle due cose."

Abbiamo parlato di Andrea, padre affettuoso e amante appassionato, di Barbara, donna affascinante quanto sfuggente, e della piccola Viola che attende le lucciole e il ritorno della madre.
Una storia di famiglia, di amore e di colpe.

Al termine della serata, come di consueto, Matteo ci ha lasciato tre consigli di lettura:

"Terre rare" di Sandro Veronesi
Un romanzo in cui ritroviamo, a una decina di anni di distanza, lo stesso protagonista di "Caos calmo", Pietro Paladini, che nel frattempo si è trasferito da Milano a Roma, ha cambiato lavoro e ha un rapporto sempre più difficile con la figlia, ora diciottenne. Le terre rare cui fa riferimento il titolo sono elementi chimici usati nell'industria tecnologica, che richiedono un processo estrattivo molto complesso e dispendioso, ma nel libro sono anche una metafora del modo in cui cambiano i personaggi, "buttando via" buon aparte di ciò che sono stati per dare vita a qualcosa di più alto e meno egoistico, che abbia un valore anche per gli altri. Forse avviene qualcosa di simile anche quando si scrivono i romanzi. Di questo ho apprezzato la sensibilità con cui l'autore cambia registro, passando dal drammatico al grottesco: è un libro in cui si ride e ci si commuove.

"L'uomo di Dubai" di Joseph O'Neill
Libro molto contemporaneo e di grande valore, che consiglio soprattutto per due motivi: l'ambientazione a Dubai, che a me pare uno dei luoghi più significativi della nostra epoca per le contraddizioni che racchiude, e rappresenta bene i limiti delle velleità umane, essendo un tentativo fallito di creare dal nulla il paradiso terrestre; il punto morto a cui è arrivata la vita del protagonista, un newyorchese appena lasciato dalla moglie, all'inizio del romanzo, quando si fa convincere da un vecchio amico molto facoltoso a trasferirsi nell'emirato per amministrare il patrimonio della sua famiglia: le debolezze, i rimpianti e i tentativi di consolarsi col superfluo di questo personaggio sono quelli di un occidentale medio, e quindi è difficile non trovarci almeno una piccola parte di noi stessi. Un ritratto spietato della nostra civiltà.

"La distruzione" di Dante Virgili
Finisco con il romanzo più terribile dei tre: si tratta di un caso pressoché unico di letteratura nazista in Italia. Il libro fu pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1970, ma completamente ignorato da critica e pubblico. Adesso lo si può ritrovare in una bellissima riedizione del Saggiatore, con prefazione di Saviano. E' la storia di un ex collaborazionista e traduttore delle SS, che negli anni Cinquanta vive un'esistenza grigia da uomo-massa, trascinandosi tra il lavoro nella redazione di un giornale bolognese e rapporti sadomasochistici con alcune donne, ma soprattutto covando odio e risentimento verso il resto del genere umano, e fantasticando di un'apocalisse nucleare che rada al suolo le metropoli americane. Si tratta di una lettura importante per vari motivi. Prima di tutto perché ricorda che la letteratura non serve a rassicurare o mandare messaggi edificanti, ma a sollevare degli interrogativi sull'essere umano, indagare il male e la sua origine. Ma anche perché sono profondamente convinto che questo libro sia più attuale oggi, nell'epoca delle offese e delle minacce vomitate sui social da persone comuni, di quanto non lo fosse all'epoca della sua prima edizione.